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La Farnesina ha convocato la prima riunione tecnica di un Gruppo di Lavoro incaricato di valutare l’impatto complessivo del conflitto russo-ucraino a danno delle aziende italiane che esportano verso quell’area.
L’incontro, coordinato dall’ambasciatore Lorenzo Angeloni, direttore generale per la Promozione del Sistema Paese del MAECI, ha visto la partecipazione del vice ministro all’Economia e Finanze, Laura Castelli, della Task Force istituita presso il Ministero dello Sviluppo Economico per monitorare e valutare i contraccolpi del conflitto sulle filiere e sui prezzi delle materie prime, del Ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibile e delle altre Direzioni generali della Farnesina competenti. Coinvolte anche Agenzia ICE e Simest.
La riunione ha consentito di procedere ad una prima valutazione quantitativa dell’impatto che il conflitto sta generando sia sull’interscambio verso la Russia, alla luce dell’impianto sanzionatorio varato nei confronti di Mosca e delle possibili contromisure che la stessa potrebbe adottare in risposta, sia sull’operatività stessa delle imprese italiane attive in Russia e Ucraina. Approfondite altresì le criticità finanziarie, logistiche e di approvvigionamento di materie prime che le imprese italiane scontano nelle aree interessate dalle ostilità.
Quale immediato seguito operativo, si è concordato sull’opportunità di istituire una Unità di Crisi coordinata dalla Farnesina, dedicata specificamente ad affrontare le conseguenze negative che l’attuale situazione sta generando sulle imprese italiane esportatrici. Ai lavori della stessa, proprio in ragione del carattere composito delle problematiche in discussione, saranno invitati a partecipare, nell’ambito delle rispettive sfere di competenza, i Ministeri dell’Economia e delle Finanze, dello Sviluppo Economico, delle Infrastrutture e Mobilità Sostenibili, delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, della Transizione Ecologica, nonché Enti ed Agenzie da questi dipendenti.
In analogia all’azione svolta dalla Farnesina nelle fasi più acute della pandemia, che sfociò nell’adozione del Patto per l’Export nel giugno 2020, saranno immediatamente riattivati per tale emergenza i tavoli settoriali di ascolto delle rappresentanze economiche coordinati dal sottosegretario di Stato agli Esteri, Manlio Di Stefano.
Il coinvolgimento del maggior numero di realtà associative esposte alle emergenti criticità, fra cui Confindustria, Confapi, Coldiretti, Confimi e Filiera Italia, consentirà di riversare sull’attività dell’apposita Unità di Crisi tutte le esigenze e le proposte provenienti dal sistema nazionale dell’export.
Nel frattempo, il MAECI manterrà i contatti anche con le istituzioni europee sul tema delle possibili misure di compensazione alle imprese allo studio della Commissione Europea e delle eventuali deroghe da apportare nell’attuale frangente al regime sugli aiuti di stato, anche per consentire a livello nazionale l’utilizzo di strumenti di sostegno all’internazionalizzazione, qual è il caso del Fondo 394/81 gestito da Simest, e dei fondi promozionali ICE.

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