Jetmir Tetaj

Oggi il cancelliere austriaco Karl Nehammer sarà il primo leader europeo a visitare Mosca dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina mentre Kiev si prepara a subire una massiccia offensiva russa nell’est.

Dopo aver ridimensionato i suoi piani e ritirato le sue truppe dalla regione di Kiev e dall’Ucraina settentrionale, la Russia ha posto la priorità nella conquista totale del Donbass, a est, parte del quale è controllata dal 2014 dai separatisti filo-russi. “La prossima settimana non sarà meno importante di questa o delle precedenti. Le truppe russe passeranno a operazioni ancora più importanti nell’est del nostro stato”, ha avvertito il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. “La battaglia per il Donbass durerà diversi giorni e durante questi giorni le nostre città potrebbero essere completamente distrutte”, ha predetto su Facebook Serguii Gaidai, il governatore della regione di Lugansk nel Donbass.

“Lo scenario di Mariupol può essere ripetuto nella regione di Luhansk”, ha aggiunto, riferendosi al grande porto nel sud-est dell’Ucraina devastato e assediato dalla fine di febbraio dalle forze russe.

Da parte sua, il ministero della Difesa russo ha accusato ucraini e occidentali di provocazioni “mostruose e spietate” e uccisioni di civili a Luhansk. Gli analisti ritengono che Vladimir Putin voglia ottenere una vittoria nel Donbass prima della parata militare del 9 maggio.

In attesa dell’offensiva russa, i soldati ucraini sono stati impegnati a fortificare le loro posizioni e scavare nuove trincee, nella zona rurale di Barvinkove, nell’est del Paese. I bordi delle strade sono stati minati. Mentre la popolazione cerca di fuggire dalle regioni orientali dell’Ucraina per sfuggire alla battaglia che vi si annuncia, continuano gli attacchi aerei e i bombardamenti.

Nelle vicinanze di Kiev prosegue invece la ricerca dei corpi. “Ad oggi, abbiamo 1.222 persone uccise, solo per la regione di Kiev”, ha detto il procuratore generale Iryna Venediktova a Sky News. Non ha detto se i corpi trovati fossero esclusivamente quelli di civili, ma ha anche riferito di 5.600 indagini aperte per presunti crimini di guerra da quando l’invasione russa è iniziata il 24 febbraio.

Nella sola città di Bucha, a nord-ovest di Kiev, che è diventata un simbolo delle atrocità della guerra in Ucraina, quasi 300 persone sono state sepolte in fosse comuni, secondo un rapporto annunciato dalle autorità ucraine il 2 aprile.

A Buzova, vicino a Kiev, due corpi vestiti in abiti civili sono stati trovati in un tombino. Lo hanno scoperto i giornalisti dell’Afp. Una donna ha guardato dentro prima di crollare, avendo riconosciuto il corpo con le scarpe: “Mio figlio, mio figlio”, ha gridato.

È in questo contesto che il cancelliere austriaco, dopo aver visitato l’Ucraina sabato, è atteso a Mosca oggi per incontrare il presidente russo Vladimir Putin.

Karl Nehammer ha detto che intende “fare tutto il possibile per assicurare che si facciano passi verso la pace”, pur riconoscendo che le possibilità di raggiungere questo obiettivo sono scarse. Questo viaggio a Mosca è “una missione rischiosa” ma anche una “finestra di opportunità per il dialogo”, ha spiegato, ritenendo che sia necessaria una “diplomazia personale”. Intende sollevare con il Cremlino i “crimini di guerra” a Boutcha. “Per molti anni, le èlite politiche russe e la propaganda hanno incitato l’odio, disumanizzato gli ucraini, alimentato la superiorità russa e preparato il terreno per queste atrocità”, ha scritto su Twitter il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba.

Ma in un’intervista con l’emittente americana Nbc, Kuleba ha detto di essere comunque aperto a negoziare con Mosca. “Se sedersi con i russi può aiutarmi a prevenire almeno un massacro come a Bucha, o almeno un altro attacco come a Kramatorsk, devo cogliere questa opportunità”, ha detto.

Il presidente Zelensky ha invitato l’Occidente a “seguire l’esempio del Regno Unito” – il cui primo ministro Boris Johnson ha fatto una visita a sorpresa in Ucraina sabato – imponendo “un embargo totale sugli idrocarburi russi”.

I ministri degli esteri dell’Ue, riuniti a Lussemburgo, devono considerare un sesto pacchetto di sanzioni contro Mosca, che non colpirà gli acquisti di petrolio e gas.

Il capo della diplomazia dell’Ue Josep Borrell ha annunciato l’intenzione di aprire la discussione su un embargo sul petrolio, “ma una proposta formale non è sul tavolo”, ha riconosciuto venerdiì un alto funzionario dell’Ue.

Da parte sua, il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, ha detto che l’alleanza sta preparando piani per una forza militare permanente ai suoi confini per prevenire ulteriori aggressioni russe. La nuova forza sarebbe una “conseguenza a lungo termine” dell’invasione dell’Ucraina, ha aggiunto. Infine, Papa Francesco ha chiesto da Piazza San Pietro una “tregua pasquale” per “raggiungere la pace” in Ucraina e porre fine a “una guerra che ogni giorno mette davanti ai nostri occhi massacri efferati e atroci crudeltà commesse contro civili inermi”.

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