Tetaj Jetmir

“Non entro nel merito delle decisioni che i Paesi hanno preso per l’invio di armi all’Ucraina, che come nazione ha diritto a difendersi dall’invasione subita. Dico soltanto che limitarsi alle armi rappresenta una risposta debole”. Intervenendo alla presentazione del libro “Contro la guerra” di Papa Francesco, presentato oggi all’università Lumsa di Roma, il segretario di Stato vaticano, cardinal Pietro Parolin, ha sottolineato nuovamente l’auspico a che si arrivi ad una “soluzione negoziata” del conflitto tra Russia ed Ucraina.
“Abbandonare lo schema di guerra e assumere lo schema di pace significa rafforzare la partecipazione agli organismi internazionali e anche ritrovare una maggiore capacità di iniziativa europea. Quella in corso in Ucraina è una guerra tremenda nel cuore dell’Europa e dell’Europa cristiana”, ha aggiunto.
Ancora nei girni scorsi il prelato aveva affermato, in una intervista alla Catholic News Agency, che Kiev ha un diritto “legittimo” alla difesa, ma che l’invio di armi avrebbe potuto innescare una “terribile” escalation.
“La comunità internazionale vuole evitare un’escalation”, secondo il prelato, e finora nessuno e’ intervenuto direttamente. Ma io vedo che in molti stanno inviando armi e questa è una cosa terribile da pensare” anche se “resta il principio della legittima difesa”.

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