Tetaj Jetmir

“Si sono coniugate umanità e fermezza”. Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, difende le scelte del governo, che ha autorizzato lo ‘sbarco selettivo’ a Catania di donne, bambini e adulti in condizioni di salute non buone, mentre altri 35 migranti salvati in mare sono stati fatti rimanere a bordo della nave Humanity.

Una linea condivisa dal ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, e dal ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini.

Che hanno autorizzato la medesima procedura per un’altra nave: anche per la Geo Barents vale infatti lo stesso divieto di sostare nelle acque territoriali nazionali oltre il termine necessario ad assicurare le operazioni di soccorso e assistenza nei confronti delle persone che versino in condizioni emergenziali e in precarie condizioni di salute segnalate dalle competenti autorità nazionali.

In attesa dell’arrivo dell’altra imbarcazione, con oltre 500 migranti a bordo, Pd, sinistra e Più Europa attaccano l’esecutivo, tacciandolo di “inumanità” e denunciando la “violazione del diritto internazionale”.

I dem chiedono al titolare del Viminale di riferire subito in Parlamento, mentre il deputato di Sinistra e Verdi, Aboubakar Soumahoro – che questa notte è salito sulla Humanity – si rivolge al presidente della Repubblica affinchè intervenga.

Ma l’esecutivo mantiene il punto e la linea non cambia: “Nessun difetto di umanità ma c’è una presa di posizione da parte del governo nell’interesse del Paese. A me dispiace che le opposizioni strumentalizzino una norma legittima per parlare di mancanza di umanità. Dobbiamo affermare la dignità del nostro Paese, il rispetto delle regole e il rispetto della dignità del nostro Paese”, scandisce il viceministro alla Giustizia, l’azzurro Francesco Paolo Sisto, che assicura: “C’è grande attenzione alla fragilità e ai bisogni, ma c’è differenza tra la sensibilità verso i bisogni e una regola stravolta a danno del nostro Paese. È arrivato il momento in cui si inizi a pensare che le regole si rispettano e tutti i Paesi europei si carichino il problema dell’immigrazione in modo equilibrato. L’Italia non può essere il punchball dell’immigrazione e su questo bisogna essere fermi: l’aria è cambiata e da oggi le regole si rispettano”.

Dello stesso avviso la viceministra alla Difesa, Isabella Rauti, che precisa: “Sì alla prima assistenza umanitaria, ma l’Italia non può diventare il campo profughi d’Europa”.

Durissima la reazione del segretario del Pd: “Il carico residuale e lo sbarco selettivo. Linguaggio inaccettabile per scelte a Catania ancor più inaccettabili, contrarie ai principi di umanità e alle regole internazionali”, scrive sui social Enrico Letta.

“Non ci sono parole per spiegare quello che sta succedendo”, aggiunge la presidente dei senatori dem Simona Malpezzi, secondo la quale dai “primi passi Piantedosi sembra tutt’altro che un tecnico di alto profilo, ma la brutta copia del ministro Salvini. Assistiamo a una svolta securitaria contro cui daremo battaglia con un’opposizione durissima al decreto anti-rave, che mette a rischio il libero dissenso, e contro il trattamento disumano e indegno che il governo ha riservato ai disperati prigionieri sulla nave Humanity”.

E l’omologa alla Camera, Debora Serracchiani, rincara la dose: “Il governo deve rispondere di una gestione inaccettabile. A Catania non si stanno seguendo le regole internazionali e nazionali, si sta agendo con procedure che non hanno precedenti nè giustificazione e che sono gravemente lesive dei diritti di persone che hanno la sola ‘colpa’ di essere scappate dall’inferno”.

Per l’esponente dem “la scelta del governo di distinguere arbitrariamente chi può sbarcare e chi no appare priva di ogni fondamento giuridico. Chiediamo quindi al ministro Piantedosi di venire in Aula alla Camera a riferire sulle scelte fatte. Scelte che sembrano illegittime, in violazione del diritto internazionale e inaccettabili dal punto di vista umanitario”.

Anche il segretario di Sinistra italiana, Nicola Fratoianni, chiede che il titolare dell’Interno riferisca in Parlamento. “Il rilascio, perché di questo si tratta, solo di alcuni migranti mentre altri se ne trattengono a bordo delle navi, non è un comportamento da Stato di diritto. In base a quale disposizione del diritto internazionale il governo italiano si comporta così? I migranti salvati in mare dalle navi Ong non sono ostaggi dello Stato italiano: facciamoli scendere tutti”, afferma il segretario di +Europa, Benedetto Della Vedova. E Riccardo Magi parla senza mezzi termini di “azione illegale”.

La maggioranza di centrodestra difende l’operato del governo: è “un primo significativo passo per tornare a difendere confini e frontiere del nostro Paese, un cambio di marcia evidente rispetto agli ultimi tre anni. Garantiamo assistenza e rispetto degli obblighi umanitari verso i soggetti più vulnerabili, ma fermezza assoluta sul contrasto a scafisti e trafficanti di esseri umani”, rivendica il sottosegretario leghista Nicola Molteni.

“Le navi Ong che hanno trasbordato clandestini, lanciati in pericolosissime avventure in mare su improbabili natanti da parte di organizzazioni criminali che fanno del mercato di esseri umani un affare a molti zeri, non devono oltrepassare il confine delle acque territoriali italiane. Non rispettare la linea della legalità e della fermezza è un grave errore”, sostiene Enrico Aimi di FI.

“L’immigrazione irregolare, quella che non ha limiti, quella prepotente, pensa che tutto si possa scaricare sul buonismo italiano. Questo deve finire e fa bene il Governo a porre le questioni”, osserva il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro.

Intanto, mentre la procura di Catania ha aperto un’inchiesta sulla possibile presenza di scafisti tra i 179 migranti soccorsi dalla Humanity, la Ong tedesca fa sapere che non rispetterà l’ordine di lasciare il porto.

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