Massimiliano Lo Savio

Nuove minacce di morte della mafia contro Giuseppe Antoci, l’ex presidente del Parco dei Nebrodi che si è battuto contro le truffe sui fondi Ue controllate dalla criminalità e che nel 2016 sfuggì a un attentato in Sicilia.

A parlare della volontà di uccidere Antoci, come risulta da intercettazioni della Dda di Messina, è un 39enne, di Tortorici, arrestato ai primi di dicembre per estorsione aggravata dal metodo mafioso.

Nell’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip di Messina Simona Finocchiaro ed eseguita dai carabinieri, il 39enne si qualifica, parlando con la vittima, come appartenente al clan mafioso dei Batanesi, che prende il nome da una delle borgate di Tortorici, Batana, e per intimidirla ulteriormente sottolinea che sua madre è una Bontempo Scavo, altra famiglia di mafia dei Nebrodi.

L’indagato sostiene anche di essere in contatto con suoi parenti, detenuti in regime di 41 bis perché coinvolti nel processo “Nebrodi”, nato anche dalle denunce di Antoci: “Comunico con persone che sono in galera”, afferma, e aggiunge: “A Peppe Antoci non l’hanno voluto ammazzare, però quando escono i miei parenti dal 41 bis lo ammazzano”.

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