Asan Ejunovski

La riunione del meccanismo sulle crisi europee (IPCR) convocata per discutere dell’aumento dei casi Covid in Cina e di eventuali misure comuni fra i 27 Paesi Ue si terrà alle 15 di oggi. Lo ha precisato un portavoce della presidenza svedese del Consiglio Ue, che ha iniziato il semestre di turno prendendo il testimone dalla Repubblica ceca.

La riunione, ha spiegato, è a livello tecnico e non è prevista la presenza di ministri. Al termine, previsto attorno alle 18,30, non è prevista una conferenza stampa ma la diffusione di informazioni dalla presidenza. 

Pechino ha reagito con rabbia alle restrizioni poste da alcuni Paesi ai visitatori in arrivo dalla Cina, come il tampone obbligatorio, e minaccia di mettere in atto contromisure alle “pratiche eccessive” messe in campo. Il duro avvertimento è arrivato dalla portavoce del ministero degli Esteri, Mao Ning, che ha commentato le misure definendole “inaccettabili”, senza basi scientifiche e animate da “scopi politici”.

La Cina è pronta a rafforzare la comunicazione con la comunità internazionale per porre fine alla pandemia di Covid-19, ha detto la portavoce, ma “credo che alcuni Paesi adottino misure di restrizione all’ingresso solo nei confronti della Cina, che mancano di basi scientifiche, e alcune pratiche eccessive sono ancora più inaccettabili”.

La Cina, ha aggiunto, si oppone “fermamente alla pratica di manipolare le misure di prevenzione e controllo della pandemia per raggiungere obiettivi politici e adotteremo misure corrispondenti in conformità con il principio di reciprocità in base alle diverse situazioni”.

Tra i Paesi che applicano le restrizioni c’è anche l’Italia, prima a disporle in Europa, a cui hanno fatto seguito quelle imposte da Francia, Spagna, Regno Unito, oltre a quelle messe in atto da India, Corea del Sud, Giappone, Australia, Stati Uniti, Canada, Israele, a cui si è aggiunto il Qatar nelle ultime ore.

Intanto, secondo quanto riporta il Financial Times, l’Unione Europea ha offerto vaccini gratis alla Cina per contrastare l’ondata di contagi delle ultime settimane: la commissaria alla Sanità, Stella Kyriakides, si è messa in contatto con le controparti cinesi per offrire il sostegno dell’Ue, incluso l’expertise in campo sanitario e l’offerta di vaccini. Da Pechino la portavoce del ministero degli Esteri non ha voluto commentare direttamente la notizia, affermando solamente che “la produzione di vaccini può soddisfare la domanda” interna.

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