Asan Ejunovski

L’Arabia Saudita ha rivelato, e respinto, la richiesta degli Stati Uniti di rinviare di un mese (ovvero l’intervallo di tempo che manca alle elezioni di medio termine) il taglio della produzione petrolifera deciso dall’Opec+. “Il governo del Regno ha chiarito nelle sue costanti consultazioni con l’amministrazione Usa che tutte le analisi economiche indicano che posporre di un mese la decisione dell’Opec+, come stato suggerito, avrebbe conseguenze economiche negative”, si legge in un comunicato del ministero degli Esteri di Riad.

Il ministero degli Esteri dell’Arabia Saudita ha espresso in una nota “totale rigetto” per le dichiarazioni giunte dagli Usa secondo le quali il taglio della produzione petrolifera deciso dall’Opec+ vedrebbe “il Regno schierarsi nei conflitti internazionali” e sarebbe una decisione “politicamente motivata contro gli Stati Uniti d’America”.

Secondo Riad, simili affermazioni “dipingono la decisione dell’Opec+ fuori dal suo contesto puramente economico”. “Questa decisione e’ stata presa all’unanimita’ da tutti gli Stati membri dell’Opec+”, prosegue il comunicato, “le decisioni dei vertici dell’Opec+ vengono adottate attraverso il consenso e non sono basate sulle decisioni unilaterali di un Paese”.

“Queste decisioni”, continua Riad, “sono basate meramente su considerazioni economiche che tengono conto del mantenimento dell’equilibrio tra domanda e offerta sui mercati petroliferi, cosi’ come l’Opec Plus ha sempre mantenuto l’obiettivo di limitare la volatilita’ che non fa gli interessi né dei produttori né dei consumatori”.

“Ogni tentativo di distorcere i fatti sulla posizione del Regno riguardo la crisi in Ucraina è sciagurato e non cambierà le posizioni di principio del Regno, incluso il suo voto all’Onu sulla crisi russo-ucraina, basato sulla posizione del Regno sull’importanza per tutti i Paesi di aderire ai principi di diritto internazionale della Carta delle Nazioni Unite e il rigetto del Regno di ogni violazione della sovranita’ dei Paesi sui loro territori”.

Gli Stati Uniti, infine, sono “partner strategici” dell’Arabia Saudita ma questo genere di relazioni richiede “mutuo rispetto”. La petromonarchia, si legge nel comunicato, “si sforza di preservare la robustezza delle relazioni con tutti i Paesi amici” ma allo stesso tempo “afferma il suo rigetto di ogni diktat, iniziativa o sforzo di distorcere il suo nobile obiettivo di proteggere l’economia globale dalla volatilita’ dei mercati petroliferi”.

La soluzione di sfide economiche richiede stabilire un dialogo costruttivo non politicizzato e prendere in considerazione con saggezza e razionalità cosa faccia gli interessi di tutti i Paesi”, si legge ancora. “Il Regno afferma di ritenere quella con gli Usa una relazione strategica che serve l’interesse comune dei due Paesi”.

“Il Regno sottolinea inoltre l’importanza di costruire sui solidi pilastri che hanno retto la relazione americano-saudita per gli otto decenni passati”. Per poi concludere: “Questi pilastri includono il mutuo rispetto, la persecuzione degli interessi comuni, il contributo attivo al mantenimento della pace e della sicurezza regionali e internazionali, il contrasto al terrorismo e all’estremismo e il raggiungimento della prosperita’ per le popolazioni della regione”.

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